Diario di viaggio di Adri e Francy, aprile 2006

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Kirkjubaejarklaustur - Höfn

 

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Chilometri tappa: 243 Km

E finalmente stamattina siamo stati svegliati dal suono della sveglia! Iniziamo ad assuefarci alla luce che filtra dalle finestre dalle 3 del mattino.

Dopo colazione ci dirigiamo per una veloce occhiata ad una serie di formazioni basaltiche che sembrano i resti di un pavimento di una chiesa, il Kirkjugolf. Si trovano in un campo circa 400 metri a nord-est della stazione di servizio.

Riprendiamo la strada n.1 che prima passa tra prati verdissimi a fianco di pareti rocciose, e poi attraverso campi di lava.

La giornata è abbastanza bella anche se purtroppo c’è molta foschia. Prima facciamo una breve sosta a Núpsstaður,  con la chiesina e le case caratterizzate dal tetto in torba. E dopo aver superato un paesaggio quasi surreale, un’immensa piana di terra morenica nerissima, raggiungiamo il parco nazionale dello Skaftafell. È il parco nazionale più grande d’Europa e racchiude entro in suoi confini una collezione spettacolare di vette e ghiacciai.

Al visitor center troviamo diverse immagini del disastro che avvenne nel 1996: una delle più terribili eruzioni che riguardò il vulcano Grímsvötn e che diede origine ad un’immensa valanga che colpì la ragione dello Skeiðarársandur.

Il calore del vulcano causò lo scioglimento dello strato inferiore della calotta glaciale. L’acqua si accumulò inizialmente all’interno della caldera, poi straripò aprendosi una via sotto i ghiacci in direzione sud.

Si calcola che la portata della jökullhlaup, in islandese l’alluvione, derivante dalla rottura di un serbatoio d’acqua glaciale, ammontasse a 50.000 m³/s.

La valanga investì la pianura dello Skeiðarársandur con un fronte di ben 27 km , trasportando con sé detriti morenici e iceberg e travolgendo ogni cosa e distruggendo il tratto di Ring Road presente nella zona, unica via di comunicazione verso i territori orientali. Fortunatamente, data la scarsità della popolazione, i danni furono solo materiali e non vi furono vittime.

Prendiamo prima il sentiero asfaltato sulla destra e ci dirigiamo verso la lingua di ghiacciaio che scende dallo Skaftafellsjökull, poi tornati sui nostri passi prendiamo il sentiero che in circa 40 minuti di cammini ci porta alla bellissima cascata Svartifoss, la “cascata nera”, che deve la sua bellezza non tanto allo spettacolo della caduta, quanto all’arco di nere colonne basaltiche che la incornicia creando insoliti effetti cromatici.

Il sole ci regala un bell’arcobaleno ai piedi della cascata. Veramente bello. Molto bello il panorama che si ha sulla pianura morenica mentre si percorre il sentiero.

Dopo un pranzo veloce vista ghiacciaio, ci dirigiamo verso la laguna glaciale di Jökulsárlón: è una laguna di 20 Km² formata da una parte d’acqua dolce dovuta all’apporto del ghiacciaio sovrastante e da una d’acqua salata proveniente dal mare. Il sale mantiene l’acqua sui 2 – 5 ° C, permettendole di non ghiacciarsi, e fa sì che i numerosi iceberg continuamente formati dal Vatnajökull, che in questo punto raggiunge il mare, vi galleggino a lungo prima di vedere ridotte le loro dimensioni e di poter prendere il largo passando sotto il ponte della n. 1.. La laguna un tempo era coperta dal ghiacciaio, ma nel ‘900 il ritiro dei ghiacci dovuto al surriscaldamento del pianeta l’ha resa visibile.. Per contrasto, sullo sfondo si erge lo Hvannadalshnúkur, la vetta più alta dell’isola: 2119 m .

La laguna è veramente suggestiva! Sembra di essere al polo sud!

Dopo aver scattato alcune foto, per 2.800 corone prendiamo il mezzo anfibio che per circa mezz’ora ci porta nell’acqua per avvicinarci maggiormente al ghiacciaio.

Non è che con il mezzo si riesce a vedere molto di più di quello che si vede della riva, però è lo stesso molto suggestivo. Purtroppo il vento che soffia dal mare ha portato tutti gli iceberg lontano dalla riva e tutti ammassati  tra loro, e per motivi di sicurezza non riusciamo a passarci in mezzo, ma solo ad avere una visione di insieme.

Prima di salutare questo paradiso ci dirigiamo alla vicina spiaggia, dove le onde si infrangono su alcuni iceberg alla deriva appena usciti dalla laguna glaciale. Il contrasto della sabbia nera con il ghiaccio rende il tutto ancora più bello!

Tornando indietro di qualche chilometro, prendiamo una strada sterrata sulla destra che ci porta alla piccola laguna glaciale di Breidarlon, sicuramente meno affascinante di Jökursárlón, ma niente male per quanto riguarda la vista del ghiacciaio Fjallsjökull che scende verticale sulla piccola laguna.

Si fa sera e non ci resta che proseguire verso Höfn, passando accanto a splendidi ghiacciai che arrivano a sfiorare il mare. Credo sia uno dei tratti di strada più suggestivi.

Arrivati all’hotel Höfn trovaimo la nostra camera molto bella, peccato non preparata. Un vero peccato perché ci assegnano una camera un po’ più piccola, ma con una vista spettacolare: finestre d’angolo con una fantastica vista sul mare e in lontananza 4 lingue di ghiacciaio sulla destra ed il caratteristico paesino di Höfn sulla sinistra.

Ceniamo in albergo e dopo un breve giro al porto, concludiamo la giornata ammirando lo splendido scenario in cui questo paesino è immerso!

 (By Adri)

Albergo:

Hótel Höfn
Víkurbraut
780 HÖFN
Iceland
Phone: +354 478 1240
Fax: +354 478 1996